L’asinello bianco /(Equus asinus var. albina) abita l’isola dell’Asinara da tempo
non precisabile. La sua origine è da attribuirsi ad animali allevati dall’uomo e poi
abbandonati, che col tempo sono diventati selvatici. Perciò non si tratta di un
animale del tutto selvatico, sebbene dal punto di vista naturalistico sia importante
per la sua rarità.
Il suo aspetto è simile a quello dell’asino sardo comune: taglia ridotta, poco
meno di un metro al garrese; testa grande di forma quadrangolare, con fronte
che negli animali giovani ha profilo concavo, caratteristica che scompare in età
adulta (quando il profilo diventa diritto); le orecchie sono piccole, il muso roseo, il
collo corto e sottile, ingentilito da una criniera media. Il tronco è raccolto e
compatto, la spalla dritta e corta, il dorso leggermente disteso e lievemente
depresso; la groppa, breve e lievemente inclinata, termina con una coda piuttosto
corta. Il torace è stretto e basso, il garrese è poco pronunciato; i lombi sono forti e
ben attaccati, gli arti corti e robusti, gli appiombi regolari grazie alle zampe diritte
e ben piantate sul terreno, le articolazioni sono spesse e larghe; lo zoccolo è
piccolo, bianco e poco resistente.
La caratteristica che più marcatamente contraddistingue questo animale è la
colorazione bianca del suo manto, dovuta probabilmente ad una mutazione di
colore trasmessasi nel tempo e conservatasi per l’isolamento a cui è stato
sottoposto.
In realtà appaiono candidi solamente gli asinelli appena nati, poiché gli individui
adulti sono color crema o bianco sporco: questa variazione cromatica dipende
però solo dalla polvere e dalla sporcizia che li ricopre.
Altra caratteristica evidente sono gli occhi rosei e celesti cangianti, e le palpebre
rosate (come tutte le altre mucose apparenti) a causa del gene dell’albinismo.
L’albinismo è il diretto responsabile della fotofobia, che causa la tipica andatura
insicura. Si tratta di un’alterazione ereditaria del metabolismo della melanina,
caratterizzata dalla diminuzione o assenza di tale pigmento, nelle zone in cui esso
è normalmente presente.
È un difetto enzimatico determinato geneticamente, che provoca un blocco della
biosintesi della melanina da parte dei melanociti, peraltro presenti in numero
normale.
L’asino bianco vive allo stato brado nel Parco Nazionale dell’Isola dell’Asinara,
fra pascoli, cespugli e rocce, dal mare all’entroterra.
Questo esemplare preferisce frequentare le località di Trabuccato, sulla costa
centro-orientale, Santa Maria, sulla costa sud-orientale, Fornelli a sud e Cala
d’Oliva al centro-nord-est.
Il numero degli individui attualmente presenti sull’isola è di circa 100 asinelli
bianchi (tra i due sessi), ai quali occorre aggiungere alcune decine di individui
distribuiti in Sardegna (Foresta Burgos, Le Prigionette, Is Arenas) e nella penisola
(Poppi e Collazzone).
L’accoppiamento avviene tra la fine dell’inverno e la primavera, e i piccoli
nascono da febbraio ad agosto dell’anno successivo.
I gruppi familiari sono formati da tre o quattro femmine, fecondate dai maschi più
forti.
Da uno studio condotto su alcuni esemplari sembrerebbe che la popolazione di
asinello albino dell’Asinara sia caratterizzata da una notevole scarsità di
ricambio genetico e da una marcata consanguineità; questo fatto potrebbe
rappresentare un pericolo per la popolazione stessa, in quanto è maggiormente
esposta a malattie ereditarie, inoltre ci potrebbero essere delle conseguenze sulla
riproduzione, con bassa fertilità delle fattrici ed una generale predisposizione ad
eritemi e dermatiti, localizzate prevalentemente sul collo e sulle orecchie,
soprattutto in seguito a morsi di lotta.
Il Parco, al fine di conservare il patrimonio genetico di questa specie, ha
stipulato due convenzioni specifiche, con l’Ente Foreste della Sardegna e con la
Facoltà di Veterinaria di Sassari, attraverso le quali viene garantito un
monitoraggio costante sullo stato di salute degli animali.
COLLEGAMENTI
La frequenza del servizio di collegamento marittimo sulla tratta Porto Torres – Isola dell’Asinara varia secondo la stagionalità.